PopRecensioniRockStraniero

U2 Songs of innocence

U2

Rassicurante. E’ questa la prima parola che viene in mente dopo l’ascolto del nuovo disco degli U2. Rassicurante perché “Songs of innocence” è un disco classico per una band classica e per un pubblico che ha bisogno di rassicurazioni. Per un pubblico che in tempi di crisi ha bisogno di punti fermi, di fissare il centro e vederlo stare lì, immobile, fedele a se stesso. Insomma, questo è un disco che probabilmente piacerà ai fans degli U2, ma che dirà poco o nulla a chi valuta la band di Dublino al pari di tanti altri gruppi più o meno popolari.

In “Songs of innocence” non c’è un azzardo manco a pagarlo oro. Tecnicamente è un disco quasi impossibile da criticare: le chitarre di The Edge sono sempre scintillanti, le costruzioni melodiche gradevoli (ma non esaltati), basso e batteria fanno il loro dovere e Bono canta senza prendersi rischi. Nonostante la presenza in cabina di regia – fra gli altri – di Danger Mouse e Flood, gli arrangiamenti dicono poco e nulla. Forse dal vivo queste canzoni prenderanno una forma migliore, ma onestamente ascoltate su disco non paiono granché.

Dal mazzo tiriamo fuori “Iris (Hold Me Close)” e i potenziali singoli “Volcano” e “Raised by Wolves”. Le ballate (una volta erano il piatto forte della casa) nella circostanza sono poche e modeste, si salva appena “Sleep Like a Baby Tonight”. Insomma, un disco al di sotto delle legittime aspettative.

Review Overview

QUALITA' - 57%

57%

Pulsante per tornare all'inizio
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.