AlternativeElectroItalianoPopRecensioniTop Reviews 2018

TRÈ HÙS When you're anything but ok

tre hus

Partiamo con il dire che da Cabezon Records arrivano sempre delle cose molto carine e interessanti e – a scanso di equivoci – non abbiamo venduto pubblicità a loro.

When you’re anything but ok” è un bel mix di pop attualissimo, con generose parti di elettronica, melodie europee, sensibilità italiana per i ritornelli e un incastro di voci (uomo/donna) che rappresenta una scelta vincente da parte dei veronesi Trè Hùs, che mettono assieme 7 pezzi che dicono molto sul tipo di percorso che hanno intrapreso i Nostri e sulla loro voglia – soprattutto negli arrangiamenti – di allargare il raggio d’azione a generi come il soul e persino l’hip hop.

L’alchimia in generale funziona. L’iniziale “Ocean” ha un mantra ipnotico, “Orfeo” è un singolo perfetto e dà la giusta misura delle qualità della band, anche se ha un finale che poteva essere anticipato e sfruttato meglio. “Common ground” è il nostro episodio preferito: pop killer con evidenti riferimenti agli Anni Ottanta, un volume che dev’essere alzato al massimo e la voce di Elvira Caobelli che entra nei momenti giusti. “Desire”, “Captivity” proseguono nel solco di un mood ipnotico. Infine “Black Tide” accelera verso i territori dell’elettronica pura, con la mente che corre a certe cose dei Chemical Brothers.

Review Overview

QUALITA' - 74%

74%

Pulsante per tornare all'inizio
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.