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TOMMASO DI GIULIO L’ora solare

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Tommaso Di Giulio – nel modo di cantare – un po’ ricorda il mai celebrato abbastanza Ivan Graziani. In questo senso ascoltatevi “Dov’è l’America?”. Ma nella sua proposta c’è qualcosa anche di Franco Battiato.

Romano, classe 1986, Tommaso è qui al secondo lavoro e prima di addentrarci nella recensione vera e propria, permetteteci di dire che al netto dei difetti, l’artista capitolino può farsi dare del “cantautore” senza problemi, perché scrive bene, interpreta con sicurezza le sue liriche e nonostante la giovane età ha pure i baffi, che fanno cantautore a prescindere. Battute a parte, ci sa fare, è bravo, e forse lo sa anche lui, visto che in alcuni episodi gli piace specchiarsi nelle sue virtù.

L’ora solare” (Leave Music) vede la partecipazione di diversi ospiti: Ilaria Graziano, Francesco Forni, Roberto Angelini, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Enrico Gabrielli e altri. Non è però un disco… collettivo, nel senso che la firma di Tommaso è evidente, ogni brano ha una identità propria, magari il potenziale pop non è valorizzato al massimo, ma la scaletta riesce comunque a destare attenzione già al primissimo ascolto. E ciò nonostante qualche canzone di troppo.

Detto che l’album è valido, crediamo che Di Giulio possa fare ancora meglio, magari lavorando sulla parte musicale della sua proposta artistica, che al momento convince a fasi alterne. Il pezzo migliore del compact? Non c’è dubbio: “Dov’è l’America?”. Da solo vale l’acquisto del cd. Ma vi consigliamo anche “Meno Trenta”.

Review Overview

QUALITA' - 62%

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