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SLAVES OF LOVE AND BONES Real Fake Music

SLAVES OF LOVE AND BONES real_fake_music

Il progetto Slaves of Love and Bones nasce agli inizi del 2013, nel cuore della città di Avellino. “Real Fake Music” è un disco dove l’elettronica è calda, mai asciutta o troppo severa. C’è sempre una finestra aperta verso il pop, tanto per intenderci. I riferimenti da citare? Molteplici, perché il suono della band campana è derivativo ai massimi livelli e non fa nulla per nascondere le influenze, quindi elettronica inglese a piene mani, qualche fascinazione americana e poi rock. Per fare una sintesi: Nine Inch Nails, Duran Duran, Tools, A Perfect Circle – questi ultimi soprattutto in “Inside”.

Nel complesso “Real Fake Music” è un album che si lascia ascoltare (7 pezzi per 28 minuti di musica) e va pesato per quello che è e che può dare: un compact che non ha un suo suono, ma prova ad accarezzare la mano (musicale) che lo ha nutrito, però, messo da parte questo evidente limite, e accertato che non ha nulla da insegnare all’ascoltatore, il disco intrattiene benissimo. Insomma, senza infamia e senza lode. C’è di meglio in giro, ma anche di molto peggio. Il brano migliore? “The Endless and Beautiful Forms”.

Review Overview

QUALITA' - 62%

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