COME TI DIVENTO BELLA Abby Kohn, Marc Silverstein
Il tema è un po’ inflazionato (la bruttina di turno che alla fine scopre di non essere malaccio), però bisogna pure saperla riciclare la fuffa, non è arte alla portata di tutti. Prima di tutto devi creare un cast forte, e devi pescare una protagonista fortissima: un binomio che mette in offside il nostro cinema – parliamo di quello votato alla commedia – perché a noi mancano proprio gli interpreti, mancano proprio i talenti. Pensiamo, infatti, a chi potremmo arruolare per un remake in salsa tricolore: Geppi Cucciari forse è l’unica che potrebbe avvicinarsi al ruolo, ma non osiamo neppure immaginare i risultati. Meglio lasciare perdere e parlare di “Come ti divento bella“.
La trama. Renee è una giovane donna un po’ bruttina, che lotta con l’insicurezza del suo aspetto. In un ufficio sotterraneo a Chinatown, gestisce il sito web per il gigante dei cosmetici Lily LeClaire mentre aspira a lavorare nella sede della Fifth Avenue. Un giorno, allenandosi in palestra, cade dalla cyclette e sbatte la testa. Al suo risveglio non è cambiato niente, se non il suo modo di guardarsi allo specchio.
Amy Schumer è la protagonista ed è superba: presenza scenica, mimica, tempi. Non sbaglia nulla. La sceneggiatura è banalotta, ma lei riempie i vuoti con arte e intelligenza. Inoltre – a ben guardare – è molto più carina di quanto voglia far credere il suo personaggio. Michelle Williams è Avery LeClaire e fa una parte spassosa. Nel cast anche le super modelle: Emily Ratajkowski (recita benissimo) e Naomi Campbell. A chiudere il cerchio le ottime prove di Lauren Hutton e Rory Scovel.
In conclusione: una commedia tonica e per nulla flaccida, non originalissima ma capace di intrattenere alla grande.