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CHIARA ACCARDI «Mi piace l'idea che qualcuno si possa rivedere in quello che scrivo»

Stanca di correre” è il primo singolo di Chiara Accardi, giovane cantautrice pop siciliana. E’ una canzone semplice nella costruzione armonica e immediata. Un piccolo gioiellino.

La canzone ha qualcosa di familiare nella melodia, musicalmente da cosa è stata ispirata?

«Credo che il fatto che la canzone possa risultare familiare ad un primo ascolto derivi da quello che è il mio background musicale: io infatti sono siciliana – più della provincia di Palermo – e penso che la musica popolare, con le sue melodie semplici e immediate, abbia avuto una grande influenza su di me e sul mio modo di scrivere».

Sei giovanissima, finora cosa ti ha dato e tolto la musica?

«Sicuramente la musica fino ad ora mi ha dato e mi continua a dare tanto: oltre ad essere un rifugio, infatti, è davvero uno dei pochi spazi sicuri in cui sento di poter essere me stessa ed è davvero straordinario capire quanto di sé stessi si possa conoscere donando qualcosa di sé agli altri. La musica non mi ha mai tolto nulla, semmai mi ha sempre aiutata a superare quanto di negativo mi accadesse intorno».

Parlare delle tue cose come in questa canzone è stata una liberazione, è stata una forma di diario segreto aperto agli altri, è stata una terapia?

«Sicuramente mettere su carta i propri pensieri e le proprie paranoie è liberatorio, aldilà del fatto che siano parole, possano essere lette o ascoltate da qualcuno. Scrivere, infatti, per me ha sempre avuto questa funzione e, fino a qualche tempo fa, non avrei forse nemmeno pensato di condividere quanto scrivevo con le persone, perché, per me, appunto è qualcosa di molto intimo. Allo stesso tempo, però, mi piace l’idea che qualcuno si possa rivedere in quello che scrivo e immedesimarsi nelle mie storie: è bello vedere come vite apparentemente distanti in realtà non lo siano affatto».

La canzone è dedicata a qualcuno?

«La canzone, più che una dedica, vuole essere un invito: un invito a dedicare il giusto tempo a ciò che davvero ci rende felici perché è solo così che credo si possa affrontare ciò che una vita tanto frenetica richiede. Se quindi devo individuare qualcuno o qualcosa a cui questa canzone è dedicata, credo sarebbero la musica e i miei affetti più cari, perché sono questi che mi rendono davvero felice».

Il tuo primo singolo è una canzone dove metti a nudo un po’ del tuo cuore, della tua
intimità: essere innamorati serve per scrivere meglio?

«Sicuramente essere innamorati cambia un po’ la percezione che si ha delle cose, perché magari provare certi tipi di sentimenti, a volte, riesce a far vedere il sole anche le oltre le nuvole più nere. Penso però che l’obiettivo che dovremmo porci tutti quanti, specie noi giovanissimi, sia quello di innamorarci di noi stessi, e purtroppo per raggiungere questo traguardo così grande bisogna anche vivere ed imparare ad affrontare queste nuvole nere. Quindi sì, innamorarsi può aiutare a scrivere, ma in generale, credo che la cosa veramente importante sia vivere senza paura le proprie emozioni».

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