ALICE TAMBOURINE LOVER Down Below
Chiunque scriverà male di questo album – sappiatelo – dimostrerà automaticamente tre cose: uno spiccato cattivo gusto, un’incapacità (altrettanto spiccata) di riconoscere il bello e una evidente (o spiccata, per restare in tema) malafede. Questo per dire che “Down Below” è un disco oggettivamente interessante, bello, scritto e prodotto bene, al quale forse manca un singolo forte, cioè capace di andare oltre il circuito indipendente. Per carità, il compact ha pezzi come “Follow” e “Train” che sono estremamente validi, ma per andare oltre certi recinti ci vogliono – ahinoi – pezzi più ruffiani.
In scaletta 8 episodi per circa 33 minuti di un folk accattivante, con l’America desertica sullo sfondo e la voce di Alice Albertazzi che è ipnotica, supportata alla grande dalle chitarre di Gianfranco Romanelli. L’ascolto è facile, si arriva alla fine del disco senza rendersene conto.
Sinceramente non abbiamo grosse critiche da muovere all’album, che ci sembra fresco e maturo, elegante e dalle atmosfere liquide. E’ bella anche la copertina. Insomma, bravi.
