E’ curioso. La prima traccia di questo terzo lavoro del savonese 3 Fingers Guitar – dal titolo “Ingresso” – è stata selezionata fra i migliori brani del Tenco 2014. E delle sette canzoni che compongono il compact è quella che trasmette meno, appare persino anonima. Nulla di particolare, insomma. Un biglietto da visita che non impressiona, tanto è vero che potremmo dire che il compact inizia per davvero dalla seconda canzone, la convincente “P.”.
“Rinuncia all’eredità” (Snowdonia/Dreamingorilla/Neverlab/Rude, con distribuzione Audioglobe) è il primo disco in italiano di 3 Fingers Guitar, songwriter savonese arrivato dal 2010 ad oggi al terzo lavoro. Si tratta di un concept album diviso in due parti nel quale Simone Perna (vero nome dell’artista), utilizzando per la prima volta l’italiano (i precedenti lavori erano in inglese), ripercorre la vicenda di un padre e di un figlio e dell'”eredità” umana ed esistenziale che il primo ha lasciato in dote al secondo.
E’ un album che piacerà senza dubbio a quelli che credono che ogni brano di un qualunque disco debba sempre avere un microclima a sé. C’è tanto azzardo, da parte di Perna, tanta voglia di mischiare le carte e abbracciare stili diversi partendo dal rock. Il disco è cupo, a tratti nervoso, è nato in Liguria ma con il cuore a New York perché più che di provincia, è un compact metropolitano. Il cantato piace, le idee sonore ci sono, le parti di chitarra sono quasi tutte belle e restano in testa più dei ritornelli, che a dire il vero sono pochi e faticano a strappare simpatia all’ascoltatore. I testi non spiccano e, assieme alle poche aperture all’orecchiabilità, sono i veri limiti di un disco che tecnicamente è molto interessante ma che difficilmente strapperà (almeno in Italia) consensi oltre le odiate nicchie. Peccato.
Una nota a margine. “Rinuncia all’eredità” è stato registrato e mixato da Alessandro Mazzitelli, uno dei tecnici più bravi in circolazione nell’ambito ligure e non solo.